Preggio e la Sacra Spina


S. Francesco, per raggiungere il monte della Verna, dove ricevette le stimmate due anni prima della sua morte, passava per Preggio……dove istituì un Convento nel 1217: oggi chiesa parrocchiale, sorta nel XIII sec. ad opera dei Padri Francescani e a lui dedicata.

La Tradizione vuole che uno dei suoi frati, in ritorno dalla Terra Santa, portò una spina della sacra corona di Gesù, tuttora conservata nella chiesa. La spina è racchiusa in una teca d’oro e d’argento ed è esposta alla venerazione dei fedeli il Martedì di Pasqua. Quel giorno viene tolta dal solenne tabernacolo con sette serrature, le cui chiavi sono affidate per sorteggio ad altrettante famiglie del luogo: in tal modo è impossibile aprire il Tabernacolo se non sono presenti tutti i depositari delle sette chiavi.


Si accede all’abside – ove è deposto il Tabernacolo – attraverso due brevi gradinate laterali. Qui si può ammirare il dipinto cinquecentesco di scuola veneziana – “L’Ecce homo” –, la primitiva custodia della sacra spina e uno splendido crocefisso ligneo del 1200.

Preggio è un grazioso paese circondato da folti boschi e castagneti. Poco fuori le mura antiche del castello si trova la Chiesetta della Madonna delle Grazie, che custodisce un affresco della Vergine col Bambino attribuito al Pinturicchio (1496).

IL SANTUARIO DI MARIA SANTISSIMA DEI MIRACOLI DI CASTEL RIGONE

Molti luoghi di culto sorgevano dove già esistevano un eremo, una cappella con le reliquie di un santo o un’edicola con l’immagine della Vergine che, in seguito a un fatto miracoloso, divenivano oggetto di particolare devozione popolare.
È quanto avvenuto per il Santuario di Maria Santissima dei Miracoli di Castel Rigone edificato nel XVI secolo nei pressi di roveto che, estirpato per volere di una “bella signora” apparsa alla domestica del parroco nel 1490, mostrò un tratto di muro con la bella immagine della Vergine che allatta il Divin Figlio. Sul luogo del ritrovamento venne quindi costruito un Santuario e il dipinto fa parte del suo perimetro…

Il Santuario di Maria Santissima dei Miracoli di Castel Rigone fu edificato nel XVI secolo allorché il Papa Alessandro VI accolse la supplica degli abitanti del luogo e ne autorizzò la costruzione nel 1494.
Non lontano dal tempio è ancora il pozzo pubblico del 1367 ove la domestica del parroco si recava per attingervi acqua. Le cronache vogliono che nel 1490 la giovane abbia visto uscire, da un folto roveto cresciuto nelle adiacenze, una bella signora la quale, avvicinatasi, le avrebbe chiesto di riferire in paese il suo desiderio di vedere innalzata in quel punto una cappellina. L’apparizione si sarebbe ripetuta più volte finché la “Signora” avrebbe manifestato agli increduli abitanti la sua vera natura, rimandando a casa la giovane con la brocca rovesciata sulla testa, ma piena d’acqua. Allora la gente, gridando al miracolo, corse a tagliare gli spini, i quali nascondevano un tratto di muro con la bella immagine della Vergine che allatta Gesù bambino.

Due Bolle Pontificie confermano i fatti prodigiosi che avvenivano per intercessione si Maria Santissima alla quale fu subito attribuito il nobile titolo di Madonna dei Miracoli. Non si sa chi sia l’autore del dipinto con la dolce immagine; è certamente molto antecedente alla costruzione del tempio e probabilmente eseguito da uno dei tanti pittori che nel basso Medioevo andavano di paese in paese offrendo la loro opera in cambio di vitto e alloggio. La corona superiore degli Angeli è di epoca successiva. Pregevolissima è la cancellata del XVI secolo che chiude la Cappella.

La Vergine elargiva abbondanti grazie a chi Le si rivolgeva con fiducia e anche la Città di Perugia ricorse alla Madonna di Castel Rigone per la liberazione dalla peste che serpeggiava nei dintorni ed accompagnò la preghiera con una generosa offerta. Quest’ultima, aggiunta a quelle dei numerosi fedeli che da ogni parte giungevano per implorare aiuto e protezione, consentì la costruzione del Santuario. In esso si ammirano numerose tele e affreschi di importanti pittori del 1500.
Il Letto di San Francesco.

Nei pressi di Castel Rigone c’è un masso che la tradizione vuole che San Francesco usasse come letto. Si trova l’indicazione stradale tra Castel Rigone e Preggio.