«Oh Mistica e Santa Umbria! Nel Tuo intenso misticismo per le numerose oasi di pace, ci inviti ad una visione libera e spirituale meno condizionata dal progresso tecnico, più aderente alle Tue bellezze naturali.
Sotto l’antica barbarie, in Te si rifugiarono coloni ed eremiti. Anche oggi, potendolo, fuggiamo l’ipocrisia del conformismo e la barbarie del tecnicismo, per ritrovare noi stessi.
Sorridiamo, spesso, guardando i ruderi dei castelli, pensando alle inutili discordie medievali tra Guelfi e Ghibellini. Facciamo che i posteri non ridano delle nostre rivalità sempre puerili.
Un’eco risuona nelle Tue incantevoli Valli: “Beati i pacifici” con sé, con Dio, con gli uomini. E’ la voce degli Antichi Umbri, degli Etruschi, dei Sabini. Presso questi asceteri, che santa Ti fecero, unitamente all’Italia, torniamo alla preghiera, alla pace, alla poesia».
(Ansano Fabbi)