Un Agriturismo per vivere il lago Trasimeno

Questo comprensorio può offrire, a differenza delle zone circostanti, tutte le meraviglie ambientali e le attività turistiche che solo un lago di dimensioni importanti come il Lago Trasimeno garantisce.

Non a caso quattro dei centri più importanti, Castiglione del Lago, Tuoro sul Trasimeno, Passignano sul Trasimeno, e Magione, sorgono proprio sulle sue rive ed anche i borghi più distanti, quali Piegaro, Paciano o Panicale, orbitano intorno a questo importante polo di attrazione economico e turistico.

Forse soltanto Città della Pieve per gli indiscutibili tesori artistici esula da questa legge non scritta che vede l’ interesse del viaggiatore accentrarsi intorno alle acque del più grande lago del centro Italia.

Non mancano poi le tracce di una storia antica e travagliata, i castelli, le rocche le chiese e le abbazie; le opere di artisti di grande fama, come quelle di Pietro Vannucci detto il Perugino o quelle di Nicolò Pomarancio e, per colui che vuole rilassarsi nella natura, le belle escursioni fra i boschi e sui monti dai quali si gode di un panorama sicuramente particolare per ciò che riguarda l’ Umbria.

Grazie alla sua posizione l’agriturismo Casale il Picchio è luogo ideale per un soggiorno alla scoperta di quest’area.

 

Un lago da navigare
Le isole e le città del Lago Trasimeno sono perfettamente collegate attraverso numerose linee di navigazione. Si ha così la possibilità di visitare a terra luoghi di interesse artistico, storico, culturale e scientifico da qualsiasi punto d’imbarco si parta..

Da vedere

ISOLA MAGGIORE: Sasso di S. Francesco, itinerario del Giubileo
CASTIGLIONE DEL LAGO: Rocca del Leone; Palazzo della Corgna
ISOLA POLVESE: la Rocca e la Chiesa restaurate e l’Abbazia del XII sec.; il Parco Scientifico Didattico; il giardino delle piante acquatiche.
PASSIGNANO SUL TRASIMENO: Chiesa della Madonna dell’olivo del XVI sec.; Chiesa di S Vito del XII sec.
MAGIONE: Castello dei Cavalieri di Malta del XV sec.“ Oasi La Valle”; il Museo della Pesca
TUORO SUL TRASIMENO: Centro di Documentazione Permanente sulla battaglia del Trasimeno e percorso storico archeologico della battaglia; Museo all’aperto di colonne-sculture contemporanee e internazionali Campo del Sole.

Artigianato e prodotti tipici

Nei paesi del comprensorio del Lago Trasimeno è ancora oggi possibile trovare artigiani che si dedicano con passione e secondo tradizione alla lavorazione dei metalli. Il ferro battuto, ad esempio, viene utilizzato a Città della Pieve per realizzare splendide riproduzioni di armi antiche, mentre il rame, inciso a sbalzo, è caratteristico della zona di Magione. Anche il merletto, come lavorazione all’uncinetto detto “pizzo Irlanda”, ha nell’ isola Maggiore del lago e nel laboratorio dell’ ars panicalensis centri di grande produzione. Per ciò che riguarda la gastronomia, oltre ad apprezzare il vino dei colli del Trasimeno, è possibile gustare i piatti tipici della zona, ovviamente tutti a base di pesce. Le carpe vengono cucinate nel forno a legna, mentre per il “tegamaccio”, tutti i pesci del lago vengono portati a cottura insieme a olio di oliva, erbe aromatiche e vino bianco.

Un soggiorno all’agriturismo Casale il Picchio è l’deale per scoprire i tesori turistici del Lago Trasimeno.

Presepe monumentale di Corciano (PG) e Mercatini di Natale.

Come ogni anno, il borgo di Corciano si riveste di uno dei presepi piu’ belli e caratteristici mai visti e il borgo di Castel Rigone e di Perugia con i mercatini di Natale!

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“Isola di Einstein” – Isola Polvese, Lago Trasimeno

Appuntamento per il 4, 5 e 6 Settembre 2015, stessa isola, stesso mese!

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Curiosità

Sull’isola Maggiore del Lago Trasimeno, narrano i Fioretti (cap. VII), S. Francesco digiunò una intera quaresima (nel 1211 o 1213) «con solo mezzo pane». Vi era giunto accompagnato da un amico presso il quale era ospite e che pregò di non rivelare a nessuno il suo nascondiglio. Sostò in mezzo ad «una siepe molto folta e stretta». L’isola era deserta, e quando, alla fine della Quaresima, l’amico tornò a prelevarlo, dei due pani che gli aveva donato ne ritrovò uno e mezzo; l’altro mezzo l’aveva mangiato «per riverenza del digiuno di Cristo benedetto, il quale digiunò quaranta dì e quaranta notti senza prendere alcun cibo materiale. E così con quel mezzo pane cacciò da sé il veleno della vanagloria».